Siamo lieti di accogliervi nel nostro casolare di campagna tutto in pietra, realizzato presumibilmente nell'800 ma qualcuno sostiene anche prima, un tempo abitato da una numerosa famiglia di contadini (si parla di 16-18 persone, chiaramente si viveva in maniera diversa…), ristrutturato negli anni '70 per adibirlo ad abitazione di campagna.
L'ambiente conserva chiaramente tutti i connotati del casolare tradizionale toscano: ai pavimenti in cotto si affiancano le finiture in legno, che rendono l'ambiente molto caloroso.
La sala, situata al piano primo, è dotata di un ampio camino che tiene compagnia nelle serate invernali.
Sempre al piano primo si trovano due camere con due letti ciascuna, generalmente destinate una, la più grande, agli adulti ed una ai bambini, esposte a sud e quindi con vista direttamente sulla città di Arezzo (distante circa 10 km).
La cucina ben attrezzata è dotata di stufa “economica” (così venivano chiamate le stufe a legna su cui si può cucinare) e di un enorme ed antico forno a legna, che usiamo di tanto in tanto per sfornare il pane fatto in casa, la pizza e quant'altro.
I bagni disponibili sono due, uno al piano primo dotato di vasca da bagno/doccia, l'altro al piano mansarda dotato di doccia.
La mansarda, a cui si accede con scala in legno dal salotto, è costituita da una grande camera che normalmente contiene un letto matrimoniale ed un letto a castello, ma che può contenere anche altri due letti all'occorrenza, con adiacente bagno appunto.
Da qui la vista sul giardino è favolosa.
Resta poi il piano terra, costituito da una grande cantina-taverna, che un tempo era la stalla: anche qui si trova un grande camino, che rende il locale, in cui spiccano le finiture a vista delle pareti in pietra, dei due grandi archi a tutto sesto in mattoni antichi e dei solai a voltine di cotto, perfetto per banchetti e ritrovi.
La grande stanza era adibita anche a cantina: ne sono testimoni lo strettoio in legno (o torchio che dir si voglia) per l'uva e i resti dei due grandi tini in mattoni, di cui si vedono ancora i basamenti: in questa parte, essendo rialzata di 4 scalini e separata da un grande arco in mattoni, si è creato una sorta di boccascena naturale, che utilizziamo come palco-teatrino per i bambini o per i concerti di musica dal vivo.
Un'altra stanza è invece adibita proprio a sala prove musicale, ed è attrezzata con batteria ed impianto audio.
IL GIARDINO
Il giardino si estende per circa 1000 mq sul lato est del fabbricato, è tutto inerbito, ed è costituito da una prima porzione a mo' di terrazza fiorita subito davanti all'ingresso di casa, e da un pratone in leggera pendenza nella parte sottostante, che termina con due altri edifici: uno ancora diruto, che era destinato ad essiccatoio un tempo per il tabacco, successivamente per le castagne, l'altro, che era il fienile in epoca più recente, utilizzabile come tettoia e fornito di doppio tavolo e seggiolini in tronco di legno, ideale per merende all'aperto.
Anche da qui si gode di un'ampia veduta sulla vallata interna e su quella che giunge fino al centro di Arezzo, ma anche sulle colline di fronte che alternano verdi prati cosparsi di cavalli, mucche e maiali, a frondosi castagneti.
Infine l'orto da noi curato che occupa la parte più lontana dalla casa.
Il tutto è servito da un impianto d'irrigazione che garantisce il verde e il refrigerio tutto l'anno, anche nei periodi più afosi dell'estate.
Per i bambini ci sono le altalene, gli scivoli, una sabbiera ed altri giochi, per i più grandi il kit di sdraio, ombrelloni, dondolo e tavolino, per godersi l'ambiente esposto a sud in pieno relax.
Il tutto è contornato grandi alberi, per cui è facile in ogni momento della giornata trovarsi anche un comodo posto all'ombra: due querce enormi, alcune acacie, due ippocastani, alcuni cipressi, un sambuco, un ciliegio, un caco ed un albicocco. La siepe è invece costituita da piante basse fruttifere: la feoia, il mirtillo, il ribes, l'uva spina …
Abbiamo una piscina di 6 metri per 3, profonda 1,30 metri, adatta sia agli adulti che ai bambini, per i bambini molto piccoli abbiamo anche una vaschetta gonfiabile di piccole dimensioni.
Per chi ama il giardinaggio c'è la possibilità di cimentarsi liberamente nella cura delle piante, nel taglio dell'erba cui provvede regolarmente Dario con l'automobilina tagliaerba, nella raccolta dei frutti e degli ortaggi …
IL BORGO, LA STORIA, I COSTUMI
Il borgo di Montegiovi (m.458 s.l.m.) si inserisce al centro di un paesaggio collinare che va dai 300 ai 650 metri di altitudine, su di una piccola protuberanza rocciosa poco rialzata rispetto al torrentello (l'ochena, o “fosso ocano”) che incide la piccola valle interna tra le due colline sulle cui cime fino ad età tardo medievale si ergevano due manieri, l'uno dirimpetto al'altro, il Castellonchio ed il Castellaccio. Destino volle che dei due castelli padronali non ne rimanesse intatto neanche uno, ma di entrambi si ritrovano le tracce, e probabilmente scavando si troverebbe molto di più. In particolare il Castellaccio è legato ad una leggenda che vorrebbe conservato al suo interno un certo tesoro o vello d'oro, e fino a pochi anni fa non mancavano gli avventurieri che provavano ad inoltrarsi nelle sue viscere, ma finora nessuno ha inteso investire in uno scavo sistematico per riportare alla luce le rovine.
Il nostro borgo è attualmente costituito da 5 blocchi abitativi: la chiesa con annessa canonica, tre casolari in pietra, una casa da fabbricazione più recente (anni 50).
La chiesa è tutt'ora aperta ed utilizzata, così come la canonica, che ospita anche attività di ritrovo; le origini dell'agglomerato sono da ricondursi all'epoca etrusca, il nome è sicuramente dell'età romana (“mons jovi”, “monte sacro a Giove”), ma le tracce riconoscibili ad oggi ci parlano ancora di un passato medievale (alcuni elementi in pietra ben individuabili sia nella chiesa che nel fabbricato colonico adiacente, la configurazione del borgo con lo stretto vicolo), ma soprattutto di un passato recente, di cui ci sono ancora testimoni viventi, in cui l'attività rurale era ancora predominante (fino agli anni '60 del secolo scorso).
Si coltivava soprattutto tabacco, viti, olivi, castagne, grano, ma anche numerosi alberi da frutto: i campi che riempiono la piccola valle a nord del borgo erano denominati “il giardino”, tanto erano ben tenuti con i loro morbidi terrazzamenti, il torrentello che scorreva nel mezzo, e la varietà di frutti che vi crescevano.
Il borgo viveva praticamente in totale autonomia, ogni casa era fornita di stalletti per ogni sorta di animale da cortile, polli, conigli, nane (anatre), oci (oche in aretino), piccioni, maiali, ma anche qualche mucca e qualche cavallo, di un forno a legna di dimensioni medio-grandi, poiché chi lo accendeva consentiva l'infornata anche ai vicini di casa, e si cuoceva il pane tutte le settimane.
Le massaie pensavano alla pasta fatta in casa, alla polenta, di mais o di castagne, al bucato nella fonte con le vasche posta ancora oggi al centro del borgo, ai piccoli da allevare, ma aiutavano anche nei campi, dove la vita era scandita sì dal freddo e dal caldo delle stagioni, ma anche dalle feste per la raccolta e la battitura del grano, per la vendemmia, per la spremitura delle olive, per la raccolta delle castagne.
Queste attività in cui culminava la stagione produttiva erano svolte in comunione, si partiva da una proprietà e si affrontavano tutti i campi uno alla volta: evidentemente erano attività che richiedevano il lavoro di gruppo, di uomini e di donne, e quindi si era costretti ad aiutarsi a vicenda.
Questo vale non solo per il piccolo borgo di Montegiovi, ma anche per quelli limitrofi dei Renacci, della Cappella, della Fonte, di S.Angelo…
I contatti con la città o con il comune, che ha sede a Subbiano (a 5 km) erano chiaramente molto più sporadici, erano gli artigiani (fabbri, falegnami, muratori,..) che giravano per le campagne ed offrivano l loro manodopera specializzata a domicilio. Tuttavia vi era il momento del mercato, o della fiera, in cui tutti scendevano a valle per commerciare i propri prodotti, che il comune di Subbiano ripete ancora oggi, con la fiera del bestiame di fine estate, la festa dell'uva con i carri allegorici, il mercatino del tempo che fu di settembre, il mercato dei prodotti nostrali di novembre.
Montegiovi aveva la sua bottega, nella casa dirimpetto alla nostra, per gli alimentari e tutti i generi di prima necessità, nella stanza accanto alla quale veniva fatta la scuola ai bambini, ovviamente in classi miste, scuola che poi fu spostata nell'edificio di nuova edificazione, dove abitava l'insegnante: d'altronde il borgo vantava da solo una cinquantina di abitanti, e in più vi erano i casolari sparsi nei dintorni, le famiglie erano numerose e con molti figli…
Nella nostra casa si riconoscono appunto il forno, il camino, l'aia per gli animali e per la battitura, il fienile e l'essiccatoio, la vasca per macerare i resti di cibo e di castagne da dare ai maiali, le porte aperte e poi richiuse nelle murature per il pollaio e gli stalletti, la stalla grande che aveva la mangiatoia, le parti murarie più antiche e quelle aggiunte via via nel tempo….
Di questo modo di vivere ci piace riproporre il senso di semplicità e naturalezza, di ospitalità, e la capacità di cavarsela da soli, al massimo con l'aiuto dei vicini di casa, in particolare delle due brave massaie che ancora ci vivono, e che spesso ci propinano ottimi piatti della tradizione. Per questo non solo mettiamo a disposizione forno, stufa, barbecue, salone, ecc., ma invitiamo a condividere le attività di una volta, come raccogliere le fascine, accendere il fuoco, preparare il pane la pizza, gli arrosti, o la sfoglia per la pasta, cuocere la polenta sul fuoco, raccogliere la frutta e gli ortaggi e preparare le marmellate e le conserve, vendemmiare e raccogliere le olive e soprattutto le castagne, prodotto tipico della collina.
LA POSIZIONE E GLI ITINERARI
Montegiovi si trova 10 km a nord di Arezzo, in ridente posizione collinare baciata dal sole rivolto a sud e quindi con panorama sulla valle di Arezzo, sulle prime colline del Casentino.
Il Casentino è la vallata delineata dal primo tratto dell'Arno, che sgorgando dal Monte Falterona scorre nel primo tratto verso sud fino a sfiorare la città di Arezzo, dove poi curva in direzione nord-ovest solcando il Valdarno Superiore e puntando verso Firenze.
Nel tratto casentinese la valle dll'Arno è delimitata a nord dal massiccio del Falterona, dove si sviluppa il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, a ovest dal massiccio del Pratomagno, caratterizzato anch'esso da immense foreste di abete e di faggio, oltre che di castagneti, ma con il caratteristico crinale tutto a prati, ad est dal massiccio dell'Alpe di Catenaia, che divide la valle dell'Arno dalle valle del Tevere. Tutte le montagne suddette superano i 1500 metri di altitudine.
Noi siamo a 458 metri di altitudine s.l.m., la collina soprastante arriva a 650 metri, ma da essa si risale fino alle pendici del monte Catenaia.
Il comune è quello di Subbiano, borgo antico lungo il corso dell'Arno, che dista 5 km, ed è fornito di ogni servizio necessario (negozi, uffici, banche, supermercati, autobus, ferrovia, officine, distributori, artigiani, ristoranti, insomma, di tutto).
Sul versante aretino invece il paese più vicino è la Chiassa Superiore, a 3,5 km, dove si trovano alcuni negozi, bar, pizzerie ed ufficio postale. Da lì con una strada dritta dritta (S.P. de la Catona) di 7 km si raggiunge il parcheggio gratuito del duomo di Arezzo dotato di comoda risalita a scale mobili che porta in centro in pieno centro storico in un batter d'occhio. Considerate 15 minuti comodi comodi il tempo per arrivare da casa nostra al duomo di Arezzo. Oppure, sempre dalla Chiassa Superiore, si può prendere la S.P. della Libbia in direzione est, che conduce in 15 minuti ad Anghiari (primo comune della VAltiberina) e da lì a Sanspolcro; mentre in direzione ovest la stessa strada provinciale, dopo 3 km, giunge al Ponte alla Chiassa – Giovi – Borgo a Giovi (tre paesini praticamente attaccati): da qui si prende la casentinese in direzione nord verso Subbiano-Bibbiena-Poppi, in direzione sud verso Arezzo e autostrada, in direzione ovest si raggiunge invece la pittoresca strada “dei Setteponti” che costeggia il Valdarno Superiore a “mezza costa” come facevano le strade di un tempo per evitare le zone paludose.
Arezzo è celebre per il centro storico, le opere del Vasari, gli affreschi di Piero della Francesca, le chiese e le piazze rilanciate anche da Benigni ne “LA vita è bella”, per aver dato i natali a Petrarca e Guido Monaco, per la giostra del Saracino a giugno e a settembre), per la fiera dell'antiquariato (primo fine settimana di ogni mese), per Arezzo Wave, festival musicale espressione della forte propensione per la musica, attualmente in cerca di nuove espressioni.
Le mete turistiche più ambite di Firenze e Siena, ma anche Perugia, distano un'ora di viaggio da Arezzo (per Firenze è comodissimo il treno!), e sono ovunque rinomate e ben descritte; ci vogliamo invece soffermare un momento sugli itinerari cosiddetti minori, probabilmente molto più rilassanti e godibili, ed estremamente pittoreschi:
itinerario 1: il Casentino
I capoluoghi di comune di Subbiano, Bibbiena, Poppi con il suo castello, Castel Focognano, Raggiolo, Chiusi della Verna, Pratovecchio, Stia (scelta da Pieraccioni per il set del film “Il Ciclone”) e Montemignaio, ma soprattutto una miriade di piccoli borghi di campagna, tra cui spiccano quelli legati ad origini religiose come la Verna (luogo sacro di S.Francesco), Camaldoli e Vallombrosa, non lasciano che l'imbarazzo della scelta. E poi la natura, con splendide foreste-parco con fauna selvatica al completo (se si vuole un assaggio solo della fauna, specie per i bambini, tutti gli animali, compreso il lupo l'orso e la lince, si possono visitare nel parco zoo di Poppi in un contesto semplice e naturalissimo), panorami mozzafiato, anse naturali dei corsi d'acqua dove fare il bagno d'estate, boschi ricchi di funghi (per intenditori), e frutti di bosco. Per non parlare della gastronomia, vi indirizziamo anche direttamente dai produttori di ottimi formaggi, salumi e tortelli Casentinesi…
Itinerario 2: la Val Tiberina
La valle del Tevere nel tratto toscano ha un carattere ancora più naturale e semplice del Casentino, ma è ugualmente cosparsa di borghi antichissimi e pittoreschi, tra cui spiccano Anghiari, borgo medievale per eccellenza, Monterchi e Sansepolcro, celebri per gli affreschi di Piero Della Francesca e non solo, Caprese, paese natale di Michelangelo famosissima anche per i numerosi ristoranti che in ogni momento dell'anno ti offrono tartufo, funghi, pasta fresca e carne di chianina.
Itinerario 3: la Val di Chiana
A partire da Arezzo in direzione sud si sviluppa una valle molto ampia, solcata dal Canale maestro della Chiana, canale che raccogliendo tutte le acque dal lago Trasimeno all'Arno ha consentito la bonifica di quella che un tempo era una palude immensa, ed oggi è uno dei polmoni dell'agricoltura toscana. Nel panorama cosparso di leopoldine (tipiche case coloniche a pianta quadrata e caratterizzate da una torretta o altana), spiccano sul crinale est i borghi di Castiglion Firorentino e Cortona, divenuti meritatamente di fama mondiale per le origini estrusche e non solo, sul crinale opposto (ovest), che separa la valle dalle colline senesi, i borghi di Civitella, Monte San Savino e Lucignano, in cui si legge la storia medievale vivente. Superfluo dire che anche qui la gastronomia fa da padrona (celebri, oltre alla vitella chianina, la porchetta di Monte S.Savino e i dolci locali).
Itinerario 4: il Valdarno
San Giovanni paese di Masaccio, Montevarchi e Figline sono borghi antichi nati come avamposti della signoria fiorentina, e sono storicamente legati alla città gigliata.
Dietro di essi si estende il crinale confinante con il celebre Chianti del vino e delle campagne amate internazionalmente, facilmente raggiungibile.
Sul versante sotteso al Pratomagno invece si trovano i paesini della fascia medio montana, lungo la strada dei Setteponti prima citata: Castelfranco di Sopra, Loro Ciuffenna, Castiglion Fibocchi, e Laterina racchiudono bellezze semplici, come le pievi romaniche disseminate a dire il vero un po' ovunque sul territorio aretino, e sono circondati da una natura generosa, comprendente oasi naturali lungo il corso dell'Arno e pendici boscose. Oltre ai numerosi ristoranti voglio ricordare la schiacciata della Chiassaia ed il presepe del Borgo, borgo appunto tenuto a lucido dalla famiglia Ferragamo, che qui ha anche una grande tenuta di cavalli.
itinerario 5: strade del vino - olio
Per quanto non estremamente famosi i vini dell'aretino meritano comunque una certa attenzione, il consiglio per gli appassionati fare caso alle segnalazioni “strade del vino” ed a fermarsi dai produttori locali che si trovano lungo tutti gli itinerari sopra citati, ma soprattutto sulle colline proprio intorno ad Arezzo, sulla Setteponti e sui versanti ovest della Val di Chiana e del Valdarno.
In particolare la collina accanto a Montegiovi, il Guarniente”, produce un vino particolarmente corposo e robusto.
Per la produzione dell'olio vale lo stesso consiglio, tenendo conto che le colline più rinomate sono quelle di Marcena (lato ovest delle colline di Montegiovi), di Loro Ciuffenna e Castelfranco, di Pergine in Valdarno, di San Polo, Antria, Oliveto e Ciggiano intorno ad Arezzo e della zona di Castiglion Fiorentino.
Saremo lieti di darvi tutte le informazioni che vi occorreranno per trovare i beni necessari o per scegliere gli itinerari turistici a voi più consoni.
Chi siamo
Ci chiamiamo Anna e Dario, viviamo insieme intorno ad Arezzo da dieci anni, e ci dividiamo tra gli impegni della città e la tranquillità della campagna aretina.
La casa di Montegiovi è il nostro punto di riferimento per gli incontri conviviali con gli amici ed i parenti, per far divertire i bambini all'aria aperta, per rintanarci al calduccio nei mesi freddi a fare il pane o la pasta da soli, per fare belle passeggiate immersi nel verde o per partire verso escursioni nei paesini o nei boschi dei dintorni, e vogliamo condividere questa opportunità con coloro che si trovano in viaggio e vogliono fermarsi in Toscana qualche notte, che hanno voglia di trovare una bella e ricca colazione al loro risveglio, che vogliono assaggiare le specialità della tradizione gastronomica locale, in pochi o in tanti, che vogliono avere dei suggerimenti per conoscere i luoghi e la storia di questo angolo di Toscana, o che vogliono sentire della buona musica dal vivo, e magari suonare un po' insieme …
Ci piace dialogare con le persone, parliamo italiano, tedesco, inglese, ma ci piace provare a parlare anche spagnolo, portoghese, francese, greco…
Prepariamo cene o infornate a richiesta, gite o percorsi guidati, attività all'aria aperta, intrattenimento per i bambini, musica per i più grandi, lezioni di cucina tradizionale e di cultura locale…
Mettiamo a disposizione fino a tre camere (dea 6 a 10 posti letto), oppure, nei periodi in cui possiamo essere meno presenti noi con la nostra famiglia, mettiamo a disposizione anche tutta la casa per settimane intere, per consentire di passare vere e proprie vacanze in piena autonomia e libertà, magari godendo ugualmente di alcuni dei nostri servizi…
La locanda Bed & Breackfast
La locanda Montegiovi B&B è un luogo nei pressi di Arezzo dove trascorrere momenti di vacanza sereni e rilassanti, ma anche stimolanti, ci auguriamo, dal punto di vista dell'attività fisica, culturale, enogastronomica, artistica e quant'altro.
Il contesto rurale in cui si colloca la nostra casa vacanze offre il piacere di stare immersi nella natura, al centro di un paesaggio collinare, in cui i suoni che ti circondano sono quelli degli uccelli, dei cavalli, dell'asino e della mucca della collina di fronte, dei cani che fanno la guardia in qualche altro casolare, dei pochi contadini che si chiamano o che lavorano con i ritmi di un tempo…
E'il luogo ideale per rivivere le abitudini della vita di campagna che oggigiorno si vanno perdendo, scandite dal passare delle stagioni: l'inverno dei lavori manuali e della lettura in casa davanti al focolare, oppure cucinando al forno a legna, la primavera della preparazione delle colture e della semina, dei fiori e delle erbe di campo, l'estate dell'esplosione dei frutti e degli ortaggi, e della voglia di rinfrescarsi, l'autunno delle raccolte dell'uva, delle castagne, delle olive…
Provate ad immergervi in questo ambiente piacevole, ed a provare di persona cosa vuol dire tagliarsi qualche legno per il fuoco, impastare il pane o la pizza a mano e poi mangiarselo, scegliersi le erbette spontanee, i singoli frutti e gli ortaggi, e poi gustarseli direttamente, o cucinarli insieme a Dario e alle massaie del paese, mandare i bambini a cercarsi da soli l'uovo nel pollaio, scegliersi le castagne sotto i maestosi alberi e cuocersele al camino, gustarsi appena svegli la marmellata con i frutti colti il giorno prima…sono emozioni incomparabili, e ci danno una gran voglia di muoverci, di fare, di sperimentare, di conoscere…
Mettiamo a disposizione fino a tre camere (da 8 a 12 posti letto), oppure, nei periodi in cui possiamo essere meno presenti noi con la nostra famiglia, mettiamo a disposizione anche tutta la casa per settimane intere, per consentire di passare vere e proprie vacanze in piena autonomia e libertà, magari godendo ugualmente di alcuni dei nostri servizi…